Un uomo ha ucciso l’ex compagna Jasmine Dunbar, ha bruciato il suo corpo e ha abbandonato la loro figlia sul ciglio della strada.
Era una notte come tante a Phoenix, Arizona, quando una coppia fece una scoperta agghiacciante: una bambina di sette mesi, lasciata in un seggiolino per auto sul ciglio della strada per colpa di un uomo. Accanto a lei, una borsa con documenti e oggetti personali. Chi poteva averla abbandonata? E, soprattutto, perché?
![scena del crimine](https://newsmondo.it/wp-content/uploads/2024/05/SH_scena_crimini_prove_indagini.jpg)
Un ritrovamento scioccante
Le autorità intervennero rapidamente e avviarono le indagini. I documenti trovati vicino alla neonata appartenevano a Jasmine Dunbar, una giovane madre di 21 anni. Ma di lei non c’era traccia. Il timore che fosse accaduto qualcosa di terribile divenne sempre più concreto quando gli investigatori scoprirono un dettaglio inquietante: quella sera, Jasmine avrebbe dovuto incontrare il suo ex, Antwaun Ware, per un test di paternità.
La scoperta della verità
Le forze dell’ordine ricostruirono gli ultimi movimenti della vittima grazie ai dati del cellulare di Ware. Fu così che arrivarono a un campo isolato vicino a 107th Avenue e Camelback Road, dove fecero la macabra scoperta: i resti carbonizzati di Jasmine Dunbar.
Antwaun Ware confessò: durante un litigio in auto, aveva aggredito Jasmine, poi l’aveva portata in quel luogo remoto, uccisa e data alle fiamme. Quanto alla bambina, l’aveva lasciata lungo la strada, sperando che qualcuno la trovasse. Un gesto che avrebbe potuto condannarla a morte, se non fosse stato per l’intervento provvidenziale della coppia di passanti.
Dopo anni di battaglie legali, il 7 febbraio 2024, l’ufficio del procuratore della contea di Maricopa ha annunciato la sentenza definitiva: ergastolo senza possibilità di libertà condizionale per Antwaun Ware.
Rachel Mitchell, procuratrice della contea, ha commentato con fermezza: “Le azioni di questo individuo sono inaccettabili. Grazie al lavoro dei nostri investigatori e alla giustizia, trascorrerà il resto della sua vita in prigione.”
Oggi, la bambina sopravvissuta grazie alla prontezza di due sconosciuti ha una seconda possibilità. Ma la vicenda di Jasmine Dunbar resta un tragico monito sulla brutalità della violenza domestica.